Rota Fortunae Codex Buranus
L’opera è la riproduzione della Rota Fortunae tratta dal codice Codex Buranus (Carmina Burana) – BSB Clm 4660 – folio 1r, realizzato probabilmente in Carinzia dal 1230 d.C. al XIV secolo, ed attualmente conservato presso la Bayerische Staatsbibliothek di Monaco.
Questo manoscritto contiene 318 canzoni, la maggior parte in latino, alcune in tedesco, bavarese del sud con tocchi alemanni, composte da clerici vagantes: a quel tempo venivano chiamati così gli studenti universitari, perché in quegli anni per seguire le lezioni accademiche gli studenti non frequentavano una sola università, ma si spostavano da un’università ad un’altra, seguendo i loro professori di città in città in giro per l’Europa.
Nella letteratura medievale, la ruota della fortuna fu adottata soprattutto come un’allegoria delle fortune umane, in particolare sulla caduta dei potenti. Era rappresentata molto spesso nelle miniature dei codici manoscritti.
L’opera è realizzata su supporto pergamenaceo di capretto lato carne. Dimensioni 16x21cm. circa.
I colori utilizzati sono tempere all’uovo di ricetta medievale (C. Cennini, Il libro dell’arte, XIV-XV sec.) realizzati artigianalmente con pigmenti naturali.
Installata in cornice artigianale in legno di abete rosso risalente ad un’abitazione di montagna del 1800, con fondo in cartoncino bordeaux. Dimensioni 29x34cm.
Fornita con scheda tecnica che ne attesta storia, tecnica e artigianalità.